Jack

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giovedì 28 ottobre 2010

Halloween!

Potevo passare indenne da tutte queste zucche intagliate? Noooo!

Devo dire la verità: a me proprio non importa nulla di Halloween, non la sento proprio come una festa, se non una cosa importata dall'America per fare contenti i bambini e i negozianti, ma le zucche, quelle proprio mi piacciono un sacco!

Ho trovato in giro per "Google immagini" alcune belle foto di zucche, non le ho mica fatte io e tantomeno le ho intagliate, questo proprio non lo saprei fare...


...e questa con dentro il gatto non è bellissima?


Questo sembra proprio il mio Billy quando era piccolo... Io il gatto di Halloween ce l'ho!

...e questo sembra il mio Billy adesso!

Il mio papà raccontava che da piccolo, quando c'era la guerra ed era sfollato in campagna, faceva gli scherzi a sua nonna, con la zucca intagliata esattamente come le zucche di Halloween, con dentro la candela, la metteva su un bastone e di notte la metteva davanti alla finestra di sua nonna cercando di spaventarla, e la sua nonna era una che si spaventava molto!
Da questo posso dedurre come le zucche intagliate si usassero in Italia anche settanta anni fa, quindi molto molto tempo prima che Halloween diventasse di moda anche da noi.

Ad ogni modo, mi devo attrezzare con caramelle e dolci, non si sa mai, se i bambini di Halloween passano di qui non devo farmi trovare impreparata!

martedì 26 ottobre 2010

Cupcakes

Cupcakes, che sono quei dolcetti monodose, che in casa mia chiamiamo muffins e sono di origine anglosassone. Non andate a prepararvi un tè, perchè non vi metto la ricetta dei muffins commestibili, ma la foto di questi "Muffins puntaspilli" che ho fatto con feltro e stoffa.
Visione dall'alto:


...e di fronte:



Ovviamente tutto è stato cucito a mano, dato che con la macchina da cucire proprio non saprei come fare!
Il mio è quello rosa, gli altri due li ho regalati a mia mamma e alla mia amica Mila.


Ciao, al prossimo post!


sabato 23 ottobre 2010

Cioccolata & C.

Buongiorno! O forse dovrei dire buonasera, visto l'orario...
Oggi è stata una giornata grigia grigia, finiti tutti i giri e le commissioni da fare mi è venuto in mente che potevo farmi una cioccolata, cosa che non facevo da anni ormai.

Non ho fotografato la cioccolata, questo no, ma un vasetto che una volta conteneva una crema al cioccolato tipo Nutella, in questo caso quella della Magnum, la stessa del gelato per intenderci.
L'aveva comprata mia sorella, curiosa anche lei come me per tutto quello di nuovo in campo dolci e affini si possa trovare in circolazione. L'abbiamo provata, ma abbiamo deciso che l'originale Nutella ci piaceva di più.
Comunque l'abbiamo finita lo stesso eh!
Poi il vasetto così tondo mi piaceva, mi dispiaceva buttarlo via, e mi sono ricordata di avere visto in un blog un vasetto "modificato" di mio gusto, e allora ci ho provato!
Eccolo qui:

Il risultato mi piace, e con pochissima fatica ho trovato una casa ad alcuni dei miei bottoni della Just Another Buttons, quelli con i cristalli di neve e le foglie d'autunno.

E già che si parlava di mia sorella.... Eccola qui, in tutto il suo splendore!


E' quella in alto, sopra l'alfabeto...
Sto scherzando, ovvio, ci diamo delle galline a vicenda da una vita e non ci offendiamo più.
Questo è un ricamo che le ho fatto per la cucina, ma nel frattempo ha cambiato casa, credo sia ancora in attesa di sistemazione definitiva.

Qui è incorniciato:



E' un modello di Tralalà, si chiama ABC à la poule, insomma quando l'ho visto ho pensato a lei...
Ma ne ho fatto uno di Tralalà con i polli anche per me, si intende, è in montagna e non ho la foto, ma comunque a galline siamo pari!:-D

Ciao, alla prossima!

domenica 17 ottobre 2010

Torta russa


Oggi, complice la pioggia ed il clima autunnale ho preparato la torta russa, che poi sinceramente non lo so se davvero in Russia la facciano, quando ci sono stata io non l'ho mai vista, ma la Russia è immensa, quindi può darsi che sia originaria di una zona diversa rispetto a quella dov'ero io.

La ricetta arriva da uno di quei libretti che ti trovi ogni tanto nelle riviste di cucina, precisamente questo è della PanedegliAngeli.

Questa è la ricetta:


Torta Russa

Ingredienti:

Un disco di pasta sfoglia già pronta – 200 g di burro – 150 g di zucchero – 1 pizzico di sale – rum o aroma di rum – 3 uova – 100 g di mandorle tritate finemente – 200 g di amaretti sbriciolati – 200 g di farina bianca – 150 ml di latte – mezza bustina di lievito per dolci – zucchero a velo per cospargere

Stendere la pasta sfoglia in una tortiera rotonda da 24 cm, imburrata e infarinata, in modo che resti un bordo intorno alto 7 cm. (io ho lasciato la carta da forno quindi non ho imburrato la teglia)
Lavorare il burro a crema ed aggiungere 100 g di zucchero, sale, aroma o rum ed i tuorli, serbando le chiare.
Unire le mandorle, gli amaretti e la farina setacciata.
Montare a neve durissima gli albumi, aggiungendo lo zucchero rimasto e metterle sopra il ripieno, impastare il tutto aggiungendo anche il latte e per ultimo il lievito setacciato.
Incorporare delicatamente il tutto.
Versare l'impasto nello stampo sopra la pasta sfoglia, e ripiegare sopra la pasta formando tante piccole punte.
Mettere nel forno preriscaldato per 60-70 minuti.
Temperatura forno: elettrico 170°-190° - ventilato 160°-180° - gas 180°-200°
Se durante la cottura il dolce si scurisce troppo coprire con l'alluminio e continuare la cottura.
Spolverizzare con lo zucchero a velo una volta sformata.

Ecco qua!



E visto che la torta è russa le matrioske mi sembravano adatte a farle compagnia....
Credo che accompagnata da una bella tazza di tè sia una merenda perfetta per una giornata di pioggia come questa.

Alla prossima!

sabato 16 ottobre 2010

Rieccomi, sono tornata!

Sono stata via una settimana, a casa di mia mamma, ma lì purtroppo la connessione internet non c'è, e anche la chiavetta non funziona...
Ma quanto siamo abituati ad avere sempre il computer disponibile, e la connessione a tutte le ore del giorno? Io ormai sono così, faccio davvero fatica a farne a meno.

Comunque, non ci sarà internet, ma questa è la vista dal giardino della mamma al mattino presto...



E' proprio autunno, vero?

E questo è quello che trovate sul mio tavolino in soggiorno, nella versione autunnale:


Non è il tavolo ad essere blu, la superficie è di vetro, quello blu è il tappeto che c'è sotto...


Dopo le candele e le zucche, è ora di mettere anche una foto di un quadro che ho fatto tanti anni fa, quando ancora dipingevo.


E' l'unico quadro dipinto da me che c'è appeso in casa mia, ed è stato anche l'ultimo che ho fatto, l'avevo regalato a mio marito per Natale, poi ho avuto un rifiuto per la pittura e non ho fatto più niente, adesso ogni tanto mi viene un idea, ma ancora non so se realizzarla o meno. Ci devo pensare...

Se lo guardo vedo che avevo già un'idea di patchwork quando ancora il patchwork non sapevo cosa fosse!

Ciao, alla prossima!

domenica 10 ottobre 2010

Patchwork

Cosa sarà?



Sono tornata, questa settimana è stata un po' pesantina, sono tornata dalla montagna, hanno operato la mia mamma che adesso è già a casa, e per fortuna sta meglio.
Domani torno a casa sua, meglio che la tenga d'occhio per qualche giorno!

Leggo nei blog di tante ragazze una voglia di temperature fredde, ed in effetti anch'io produco di più quando fa freddo.

A proposito di freddo oggi voglio mostrare una trapunta che ho fatto per il mio nipotino, l'unico bambino della mia famiglia, dato che da me la cicogna non si è fermata, mio fratello è single (o zitello) e quindi anche lui niente bambini, c'è solo l'Andrea, il bambino di mia sorella, che è venuto fuori bellissimo, non perchè è mio nipote, ma da grande sembrerà Raul Bova, credo che dovrò fare un casting alle sue ammiratrici... Sproloqui da zia!

Dunque, dicevo, si produce di più in inverno, ma questa trapunta è stata iniziata in estate, anche perchè io cucio tutto a mano, con la macchina da cucire non c'è feeling, per cui quando siamo stati sicuri dell'arrivo del bello di famiglia mi sono messa all'opera.
Io non sono proprio dell'idea che le bambine debbano avere il rosa e i bambini l'azzurro, quindi ho deciso che ci voleva qualcosa di allegro, possibilmente di rosso, così ho deciso per bianco e rosso, e questo è il risultato, anticonvenzionale ma a me piace così, e anche alla mamma del piccolino, quindi....

Qui è ancora imbastita...


 Qui è finita:




Progettata e cucita d'estate, ma imbottita in inverno, in estate per me è impensabile farlo.

Questa è l'unica coperta patchwork che ho finito, ne ho altre due cominciate e mai finite, di cui una addirittura già trapuntata, manca solo il bordo esterno, l'altra ha i blocchi già cuciti, devo passare all'assemblaggio, chissà se le finirò mai?

Nel frattempo le idee galoppano, ho in mente una decina di cose patchwork da fare, e mi piacerebbe anche tentare "un incontro" con la macchina da cucire, un giorno dovrò prendere il coraggio e farlo!

Alla prossima!

venerdì 1 ottobre 2010

Sono felice!

Mi sento felice!
Ho salvato un uccellino!
Sono in montagna, oggi pomeriggio pioveva, quindi mi sono messa sul divano con un ricamo, dopo un po’ ho sentito un botto sulla finestra di fronte a me, sono andata a vedere e sul balcone c’era un povero uccellino per terra, zampe per aria, immobile. Non ha visto il vetro, la tenda non c’è ancora, e lui povero novello, è così che li chiama mia mamma quelli piccoli che già volano ma sono imbranati, ci ha sbattuto contro.
Sono uscita di corsa, attenta a non fare uscire anche il cane che è buono ma non si sa mai, e il povero pennuto sembrava proprio morto.
Mi sono detta “Oddiocosafaccioadesso?”, forse è ancora vivo, proviamo, vediamo, flash! Forse è solo stordito, come lo rianimo? Acqua! Ma come? Mica posso fargli la doccia!
Mi è venuto in mente che il mio frigorifero ogni tanto fa i capricci e fa l’acqua sul fondo, quindi nel frigo insieme ai prodotti alimentari c’è anche una siringa senza ago per aspirare l’acqua, perché asciugare con la spugna mi si gelano le zampe e non mi va. La prendo, metto un goccino d’acqua e vado a fare la prova.
Con l’acqua nel becco il piccolino si risveglia, ma sta lì senza muoversi. Torno a prendere altra acqua, e lui beve, tutto tremante ma sempre girato di fianco.
Lo prendo piano in mano, piccolissimo e morbidissimo, lo accarezzo e lui sta lì, fermo.
Dove ti metto adesso, gli chiedo, in casa c’è il cane ma soprattutto c’è il gatto, non so cosa fare.
Lo metto sul davanzale per il momento, lui intanto sta in piedi, e vado a prendere altra acqua.
Lui continua a bere, forse pensa che il becco della siringa sia il becco della sua mamma, chi lo sa…
Io continuo ad accarezzarlo sulla testina nera, e lui mi guarda.
Facciamo la prova, mi sono detta, mettiamo un dito e vediamo se ci sale sopra come i pappagallini. Ma lui non è un pappagallino, non so cosa sia e non ho nemmeno fatto una foto, ma fa un salto e va dal davanzale alla ringhiera del balcone, un metro circa. Gli vado vicino, lo accarezzo ancora un po’, gli metto ancora la siringa con l’acqua, lui beve due gocce, e poi vola via!
Un unico volo fino al noce che c’è di fronte, saranno più o meno quindici metri.
Ce l’ha fatta!
E io sono felice!
Più tardi sono uscita di nuovo, e ho sentito cippettare dal noce, forse era lui che mi salutava…